Dopo strazianti saluti a Malpensa alle 6 di mattina (non è vero, non vedevano l’ora), sono partito alla volta di Yangon!

Scali: Francoforte e Doha (dove a quanto pare se non hai un falco e non usi la monorotaia interna all’aeroporto non sei nessuno- delicatissimi).

Arrivo a Yangon ore 5:10.

Prime impressioni all’uscita dall’aeroporto:

  • non fa così caldo (20 gradi);
  • è pieno di pappagalli ovunque;
  • annusando l’aria non mi sembra ci siano troppe malattie;
  • sorridono tutti;
  • non puzza come il Bangladesh;
  • c’è meno traffico e meno rumore del Bangladesh (però forse era notte);
  • la gente non usa il clacson come se piovesse ma sembra educata;
  • ci sono un sacco di parchi in città (tipo giungla) e case in costruzione;
  • mi chiamano tutti Sir con quell’aria nostalgica da colonialismo inglese (poi Sir a me…).

Dormo in un hotel, in attesa che nel pomeriggio arrivi un’amica a prendermi.

Missioni del pomeriggio:

  • SIM birmana;
  • cibo;
  • sopravvivere.